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Autorizzazione paesaggistica semplificata, ok dal Parlamento. Ecco le agevolazioni in arrivo

Autorizzazione paesaggistica semplificata, arriva l’ok delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato.

Data:
5 Novembre 2016

Autorizzazione paesaggistica semplificata, arriva l’ok delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato. Ecco le tabelle con gli interventi realizzabili con procedura semplificata e quelli che non necessitano di autorizzazione

Arriva il via libera da parte delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato per l’autorizzazione paesaggistica semplificata.

Il parere positivo del Parlamento segue, cronologicamente, quello positivo del Consiglio di Stato.

Sono state condivise le impostazioni del regolamento, le sole richieste di modifica riguardano:

  • la limitazione del ricorso alla conferenza di servizi
  • la possibilità di approvazione dei piani paesaggistici

Autorizzazione paesaggistica semplificata, cosa prevede

Nel corso della Conferenza unificata Stato Regioni del 7 luglio 2016 è stato approvato con alcune modifiche lo schema di dpr recante regolamento proposto dal Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo relativo all’individuazione degli interventi sottoposti ad autorizzazione paesaggistica semplificata e quelli esclusi, ai sensi dell’art. 12 del dl 83/2014 (decreto cultura).

L’approvazione del dpr introduce modifiche in termini di semplificazione alla normativa vigente in materia di autorizzazione paesaggistica:

  • al Codice dei beni culturali e del paesaggio dlgs 42/2004, che ha introdotto l’autorizzazione paesaggistica ed è ancora valido in caso di autorizzazione ordinaria
  • al dpr 139/2010, che ha introdotto l’autorizzazione paesaggistica semplificata

Nel nuovo regolamento sono previste una serie di semplificazioni per il rinnovo delle autorizzazioni e per le nuove procedure sia dal punto di vista documentale sia nell’iter procedurale.

Negli allegati A e B del dpr approvato sono stati individuati 31 interventi esclusi dall’autorizzazione paesaggistica e 42 soggetti ad autorizzazione paesaggistica semplificata, in quanto considerati di lieve impatto.

Analizziamo tutte le caratteristiche relative al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, introducendo quali sono gli immobili soggetti a vincolo e quali sono le procedure attuali, sia ordinarie che semplificate, effettuando il confronto con la nuova norma di semplificazione.

In particolare analizziamo:

  • le aree soggette a autorizzazione paesaggistica (dlgs 42/2004)
  • la procedura per l’autorizzazione paesaggistica ordinaria (dlgs 42/2004)
  • gli interventi esclusi da autorizzazione paesaggistica (dlgs 42/2004)
  • la procedura per autorizzazione paesaggistica semplificata secondo il dpr 139/2010
  • le semplificazioni introdotte per gli interventi sottoposti ad autorizzazione paesaggistica semplificata e quelli esclusi dall’autorizzazione paesaggistica

Le aree soggette a vincolo paesaggistico secondo il dlgs 42/2004

L’autorizzazione paesaggistica è regolamentata dall’art. 146 del dlgs 42/2004.

Dunque nel caso di interventi in aree soggette a tutela paesaggistica sussiste l’obbligo di sottoporre all’ente competente (delegato dalla Regione, generalmente i Comuni) i progetti delle opere da eseguire affinché ne sia accertata la compatibilità paesaggistica e sia rilasciata l’autorizzazione.

L’autorizzazione paesaggistica costituisce atto autonomo e presupposto necessario per il permesso di costruire o agli altri titoli edilizi.

Sono di interesse paesaggistico e sono sottoposti alle disposizioni di questo decreto le seguenti aree (art.142 dlgs 42/2004):

  • i territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare
  • i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia, anche per i territori elevati sui laghi
  • i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna
  • le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole
  • i ghiacciai e i circhi glaciali
  • i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi
  • i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti dall’articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 227
  • le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici
  • le zone umide incluse nell’elenco previsto dal dpr 448/1976
  • i vulcani
  • le zone di interesse archeologico

Autorizzazione paesaggistica ordinaria, l’iter procedurale (art. 148 dlgs 42/2004)

  1. L’amministrazione competente riceve la domanda di autorizzazione.
  2. Entro 40 giorni, l’amministrazione trasmette alla competente soprintendenza la proposta di autorizzazione paesaggistica.
  3. La soprintendenza verifica la completezza e la corrispondenza della documentazione inoltrata e comunica il parere di competenza entro il termine perentorio di 45 giorni.
  4. Dopo 20 giorni dalla ricezione del parere del soprintendente, l’amministrazione rilascia l’autorizzazione paesaggistica, che diviene immediatamente efficace.

Analizzando i punti dell’iter procedurale per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica ordinaria, ci si rende conto che la tempistica necessaria per il rilascio dell’autorizzazione, se non subentrano inconvenienti, può giungere fino a 105 giorni (oltre 3 mesi!).

Interventi esclusi da autorizzazione paesaggistica (art. 149 dlgs 42/2004)

Di seguito si riportano gli interventi per i quali non è richiesto il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, secondo il Codice 42/2004, quali:

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici
  • interventi inerenti l’esercizio dell’attività agro-silvo-pastorale che non comportino alterazione permanente dello stato dei luoghi con costruzioni edilizie ed altre opere civili, e sempre che si tratti di attività ed opere che non alterino l’assetto idrogeologico del territorio
  • il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere di bonifica, antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste indicati dall’articolo 142 del dlgs 40/2004, purché previsti ed autorizzati in base alla normativa in materia

Interventi esclusi da autorizzazione paesaggistica, le novità previste

Il nuovo dpr contenente il regolamento di semplificazione dell’autorizzazione paesaggistica prevede una serie di interventi liberi, ovvero interventi ed opere escluse da autorizzazione paesaggistica, come ad esempio:

  • opere interne che non alternano l’aspetto esteriore degli edifici, comunque denominate ai fini urbanistico-edilizi, anche ove comportanti mutamento della destinazione d’uso
  • interventi sui prospetti o sulle coperture degli edifici, purché eseguiti nel rispetto degli eventuali piani del colore vigenti nel Comune e delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture esistenti
  • interventi che abbiano finalità di consolidamento statico degli edifici, compresi quelli per il miglioramento o adeguamento antisismico che non comportano modifiche alle caratteristiche morfo-tipologiche, ai materiali di finitura o rivestimento, o alla volumetria e all’altezza dell’edificio
  • interventi indispensabili per l’eliminazione delle barriere architettoniche, quali la realizzazione di rampe esterne per il superamento di dislivelli non superiori a 60 cm, l’installazione di apparecchi servoscala esterni, nonché la realizzazione, negli spazi pertinenziali interni non visibili dallo spazio pubblico, di ascensori esterni o di altri manufatti simili
  • installazioni di impianti tecnologici esterni a servizio dei singoli edifici non soggette ad alcun titolo edilizio (condizionatori e impianti di climatizzazione, caldaie, parabole, antenne, ecc.)
  • installazione di pannelli solari (temici o fotovoltaici)
  • installazione di micro generatori eolici di altezza complessiva non superiore a 1,5 metri e diametro non superiore a 1 metro, in edifici non vincolati
  • installazione di dispositivi di sicurezza anti-caduta sulle coperture degli edifici

Gli interventi esclusi sono in totale 31 e sono riportati sinteticamente nella tabella sinottica allegata.

Autorizzazione paesaggistica semplificata, l’iter procedurale secondo il dpr 139/2010

Il vecchio dpr 139/2010 già individuava una serie di interventi di lieve entità per i quali è prevista una procedura di autorizzazione paesaggistica semplificata.

Ecco i punti per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica semplificata secondo il dpr 139/2010.

  1. L’amministrazione competente riceve la domanda di autorizzazione
  2. L’amministrazione svolge verifiche e accertamenti e in caso di valutazione positiva inoltra l’istanza alla soprintendenza competente entro 30 giorni.
  3. La soprintendenza esprime il proprio parere entro 25 giorni dalla ricezione dell’istanza.
  4. Dopo 5 giorni dalla ricezione del parere favorevole del soprintendente, l’amministrazione competente adotta il provvedimento.
  5. L’amministrazione rilascia l’autorizzazione paesaggistica entro 5 giorni, che diventa immediatamente efficace.

Secondo l’iter semplificato il rilascio dell’autorizzazione (dpr 139/2010) può prevedere fino a 65 giorni (se tutto è in regola).

Gli interventi sottoposti ad autorizzazione paesaggistica semplificata, le novità previste

Il nuovo decreto individua una serie di 42 interventi di lieve entità per i quali è prevista una procedura di autorizzazione paesaggistica semplificata, ad esempio:

  • incrementi di volume non superiori al 10% della volumetria della costruzione originaria e comunque non superiori a 100m3, eseguiti nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture esistenti
  • realizzazione o modifica di aperture esterne o finestre a tetto riguardanti beni vincolati purché eseguiti nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, morfo-tipologiche, dei materiali e delle finiture esistenti
  • modifiche delle facciate mediante realizzazione o riconfigurazione di aperture esterne o di manufatti quali cornicioni, ringhiere, parapetti
  • interventi sulle finiture esterne, con rifacimento di intonaci, tinteggiature o rivestimenti esterni, modificativi di quelli preesistenti
  • realizzazione, modifica o chiusura di balconi o terrazze
  • realizzazione o modifica sostanziale di scale esterne
  • interventi di adeguamento antisismico o finalizzati al contenimento dei consumi energetici, comportanti innovazioni nelle caratteristiche morfo-tipologiche, ovvero nei materiali di finitura o di rivestimenti preesistenti
  • interventi necessari per il superamento di barriere architettoniche che comportano la realizzazione di rampe per superamento di dislivelli superiori a 60 cm, o la realizzazione di ascensori esterni o di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio e siano visibili dallo spazio pubblico

Gli interventi previsti sono in totale 42 e sono riportati sinteticamente nella tabella sinottica allegata a questo articolo.

L’iter procedurale per l’autorizzazione paesaggistica semplificata, le novità previste

Ecco l’inter semplificato secondo il nuovo regolamento.

  1. L’amministrazione competente riceve la domanda di autorizzazione
  2. L’amministrazione  effettua i dovuti controlli e in caso di valutazione positiva inoltra l’istanza alla soprintendenza competente entro 10 giorni (40 giorni in caso di richieste di integrazioni).
  3. Quest’ultima esprime il proprio parere entro 20 giorni dalla ricezione dell’istanza.
  4. Dopo 10 giorni dalla ricezione per via telematica del parere favorevole del soprintendente, l’amministrazione competente adotta il provvedimento e rilascia l’autorizzazione paesaggistica, che diventa immediatamente efficace.

L’Iter procedurale semplificato per il rilascio dell’autorizzazione si può concludere in 40 giorni (70 giorni in caso di richieste di integrazioni alla pratica).

L’intesa appena raggiunta sul nuovo regolamento ha raccolto in generale pareri positivi. Le modifiche normative erano attese da anni e permetteranno di semplificare, migliorare e velocizzare le procedure con benefici sia per il cittadino, sia per le amministrazioni competenti, che potranno approfondire meglio e dare maggiore considerazione agli interventi di maggiore entità.

TABELLA SINOTTICA: INTERVENTI REALIZZABILI CON AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA SEMPLIFICATA

1 Incrementi volumetrici inferiori al 10% (Vmax = 100 m3), nel rispetto delle caratteristiche architettoniche, morfologiche e dei materiali.
2 Realizzazione o modifiche di aperture esterne e finestre a tetto, riguardanti i beni vincolati previsti nell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
3 Interventi su prospetti che alterano l’aspetto esteriore degli edifici e le caratteristiche architettoniche, morfologiche e dei materiali.
4 Interventi su coperture che alterano l’aspetto esteriore degli edifici e le caratteristiche architettoniche, morfologiche e dei materiali.
5 Interventi di adeguamento antisismico.
6 Interventi di superamento di barriere architettoniche che alterano la sagoma dell’edificio
7 Installazione di impianti tecnologici esterni, per le singole abitazioni, riguardanti i beni vincolati previsti nell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
8 Installazione di pannelli solari a servizio dei singoli edifici in posizioni visibili dagli spazi pubblici.
9 Installazione di micro generatori eolici (hmax = 1,50 m, dmax = 1,00 m), riguardanti i beni vincolati previsti nell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
10 Installazione di cabine per impianti tecnologici a rete.
11 Interventi di adeguamento alla viabilità esistente.
12 Interventi di arredo urbano con installazione di manufatti e impianti.
13 Opere di urbanizzazione primaria previsti ai fini paesaggistici dai piani attuativi non oggetto di accordi di collaborazione tra Ministero regioni ed enti locali.
14 Interventi non comportanti modifiche significative a livello planimetrico e vegetazionale da eseguirsi nelle aree pertinenziali degli edifici, riguardanti i beni vincolati previsti nell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
15 Demolizione e ricostruzione degli edifici in genere privi di interesse storico-architettonico.
16 Autorimesse fuori-terra o parzialmente interrate (Vmax emergente = 50 m3)
17 Tettoie, porticati, chioschi e manufatti (Smax = 30 m2 o Vmax emergente = 30 m3).
18 Interventi sistematici aree di pertinenza edifici esistenti.
19 Tettoie aperte di servizio o capannoni per le attività produttive (Smax = 10% della Scoperta preesistente).
20 Impianti tecnici esterni al servizio di edifici esistenti a destinazione produttiva
21 Interventi di manutenzione o sostituzione di cancelli, recinzioni, muri di contenimento, riguardanti i beni vincolati previsti nell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
22 Taglio senza sostituzione di alberi o arbusti in aree interessate previste nell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
23 Interventi di soprasuolo inerenti reti di servizio pubblico o fognatura
24 Manufatti parzialmente o totalmente interranti quali serbatoi e cisterne (Vmax 15 m3)
25 Occupazione temporanea di suolo privato mediante installazione di strutture provvisorie per un periodo compreso tra i 120 e i 180 giorni.
26 Verande e strutture esterne funzionali ad attività economiche, commerciali, turistiche ecc. Installazione di manufatti amovibili in opere a carattere non stagionale.
27 Pozzi ed opere di presa e prelievo da falda per uso domestico.
28 Ponticelli per attraversamento di corsi d’acqua.
29 Manufatti per ricovero attrezzi agricoli.
30 Nuove strutture relative all’attività ittica (Smax = 30 m2).
31 Interventi di adeguamento della viabilità vicinale.
32 Ripristino attività agricole e pastorali in aree rurali.
33 Interventi di diradamento boschivo.
34 Riduzioni superficie boscate in aree di pertinenza immobili esistenti per superfici inferiori a 2000 m2.
35 Realizzazione o adeguamento di interventi di viabilità forestale.
36 Posa in opera di cartelli e altri mezzi pubblicitari non temporanei Smax = 18 m2 (art. 153 c.1 dlgs 42/2004).
37 Linee elettriche e telefoniche di altezza compresa tra i 6,30 m e 10 m.
38 Installazione di impianti delle reti di comunicazione elettronica o radioelettrica, che comportino realizzazione di antenne di altezza inferiore a 6 m, sopralzi inferiori a 6 m, apparti di telecomunicazione inferiori a 3m o 4 m (se posati a terra).
39 Modifica di manufatti di difesa dalle acque delle sponde di fiumi e laghi.
40 Interventi sistematici di ingegneria naturalistica.
41 Interventi di demolizione e ricostruzione di edifici e manufatti a seguito di calamità naturali.
42 Interventi di ripascimento circoscritti di tratti di arenile in erosione, ripristino opere a difesa della costa.

TABELLA SINOTTICA: INTERVENTI REALIZZABILI SENZA AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA

1 Opere interne che non alterano l’aspetto esterno del fabbricato, anche ove comportino mutazione della destinazione d’uso.
2 Interventi sui prospetti e coperture di fabbricati nel rispetto di eventuali piani di colore comunali e delle caratteristiche architettoniche, morfologiche e dei materiali esistenti; modifica di aperture esterne o finestre a tetto, nel rispetto dell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
3 Interventi di consolidamento statico.
4 Interventi per l’eliminazione di barriere architettoniche.
5 Installazione di impianti tecnologici esterni, per le singole abitazioni, non soggetti a titolo abilitativo edilizio, nel rispetto dell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
6 Installazione di pannelli solari a servizio dei singoli edifici.
7 Installazione di micro generatori eolici (hmax= 1,50 m, dmax=1,00 m), nel rispetto dell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
8 Interventi di adeguamento funzionale di cabine per impianti tecnologici a rete.
9 Installazione di dispositivi anti-caduta di sicurezza in copertura.
10 Opere di manutenzione e adeguamento degli spazi esterni relativi a manufatti esistenti.
11 Opere di urbanizzazione primaria previsti ai fini paesaggistici dai piani attuativi oggetto di accordi di collaborazione tra Ministero regioni ed enti locali.
12 Interventi non comportanti modifiche significative a livello planimetrico e vegetazionale.
13 Interventi di manutenzione o sostituzione di cancelli, recinzioni, muri di contenimento, nel rispetto dell’art. 136 c.1 lettere a-b-c del dlgs 42/2004.
14 Interventi di sostituzione di alberi o arbusti.
15 Interventi in sottosuolo, che non incidono sugli assetti vegetazionali o che comportino modifiche permanenti, morfologiche del terreno.
16 Occupazione temporanea di suolo privato mediante installazione di strutture provvisorie per un periodo massimo di 120 giorni.
17 Installazione di manufatti amovibili in opere a carattere stagionale e poste a corredo di attività economiche, commerciali, turistiche ecc.
18 Installazione di strutture di supporto al monitoraggio ambientale
19 Interventi su impianti idraulici agrari privi di valenza e altri previsti dall’art. 149 c.1 lettera b del dlgs 42/2004.
20 Pratiche selviculturali e altre previsti dall’art. 149 c.1 lettera c del dlgs 42/2004.
21 Monumenti, lapidi, edicole funerarie.
22 Installazione di tende Parasole su terrazze.
23 Installazione di insegne per attività commerciali o altre attività economiche.
24 Installazione o modifiche di impianti di rete di comunicazione elettronica o radioelettrica.
25 Manutenzione di alvei, sponde e argini di corsi d’acqua.
26 Interventi puntuali di ingegneria naturalistica.
27 Manutenzione o sostituzione di strutture amovibili esistenti.
28 Montaggio periodico di strutture stagionali.
29 Interventi di demolizione e ricostruzione, fedele all’originale, di edifici e manufatti a seguito di calamità naturali.
30 Demolizioni e ripristino dei luoghi conseguenti a provvedimenti repressivi di abusi.
31 Opere ed interventi di variante autorizzati ai fini paesaggistici non eccedenti il 2% delle misure progettuali.

Ultimo aggiornamento

5 Novembre 2016, 17:09