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Digitale terrestre 2.0, dal 2022 una nuova tecnologia: ecco chi dovrà cambiare TV

Digitale terrestre 2.0, dal 2022 scatta la nuova fase con il passaggio alle nuove frequenze televisive.

Data:
5 Novembre 2017

Digitale terrestre 2.0, dal 2022 scatta la nuova fase con il passaggio alle nuove frequenze televisive. Previsto un contributo nella nuova legge di Bilancio per chi adegua le TV

La legge di Bilancio 2018 prevede all’art. 89 un “uso efficiente dello spettro e transizione alla tecnologia 5G”. In pratica, come stabilito dal Piano della Commissione Europea, bisogna far posto alle frequenze per la nuova modalità per la telefonia mobile 5G, pertanto le televisioni dovranno passare al  nuovo formato DVB-T2, che appunto permette la trasmissione dei canali in meno spazio.

Una nuova rivoluzione digitale nelle case degli italiani è vicina (non vicinissima), dal 1 luglio 2022 scatta la fase 2 del digitale terrestre, che prevede l’adeguamento per tutti gli apparecchi televisivi venduti prima del 2017. Previsto inoltre l’adeguamento anche per le antenne centralizzate dei condomini.

I tempi

Di seguito riportiamo gli step che porteranno al passaggio definitivo al digitale terrestre 2.0:

  1. entro il 31 marzo 2018 bisogna assegnare i diritti d’uso di frequenze radioelettriche, con lo scopo di rendere i televisori strumenti di multipla fruizione tecnologica.
  2. entro il 30 settembre del 2018 il Ministero dello sviluppo economico provvederà all’assegnazione dei diritti d’uso della delle frequenze in banda con disponibilità dal 1 luglio 2022
  3. entro il 31 maggio del 2018 l’Agcom assegnerà le frequenze da destinare al servizio televisivo in digitale terrestre, ovvero il cosiddetto PNAF 2018
  4. entro il 28 febbraio del 2019 avverrà il rilascio da parte del Ministero dello sviluppo economico dei diritti d’uso, che prevedono per il servizio pubblico ”radiofonico, televisivo e multimediale sino al 40% della capacità trasmissiva del multiplex regionale”
  5. al primo gennaio 2020 al 30 giugno 2022 avverrà il passaggio vero e proprio da una tecnologia all’altra

Previsto un contributo di 100 milioni di euro entro il 2022 (25 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2019-2022) per l’acquisto di apparecchiature di ricezione televisiva (tv o decoder) per il passaggio al nuovo standard DVB-T2.

Chi dovrà cambiare o adeguare il televisore?

La domanda che un po’ a tutti interessa è chi dovrà comprare un nuovo TV e soprattutto quali sono i nuovi apparecchi già predisposti al cambiamento?

Se il nostro televisore è stato comprato prima del 1° luglio 2016 è molto probabile che dal primo luglio 2022 ci toccherà cambiare apparecchio o tuttalpiù optare per un decoder a parte per farlo funzionare.

Per chi, già da ora, invece acquisterà un nuovo televisore non ci saranno problemi, visto che dal 1° gennaio 2017 c’è l’obbligo di vendere solo televisori già DVB-T2 o quantomeno abbinati a un decoder compatibile.

Attenzione quindi alle offerte troppo vantaggiose, soprattutto online! Controllate prima di acquistare un nuovo TV le specifiche tecniche; il televisore deve supportare lo standard DVB-T2 e il più recente codec H265/HEVC, altrimenti da luglio 2022 avrete un apparecchio inutilizzabile.

Che cos’è il DVB-T2

DVB-T2 è un’abbreviazione che sta per “Digital Video Broadcasting — Second Generation Terrestrial”; si tratta dell’estensione della standard DVB-T, rilasciata dal consorzio DVB, per la trasmissione televisiva digitale terrestre.

Il DVB è stato standardizzato da ETSI. Il sistema trasmette contenuti digitali di vario genere (audio, video, etc.) utilizzando la modulazione ODFM. Il maggiore bit-rate offerto permette, rispetto al suo predecessore, di trasmettere segnali in HDTV sui canali tv.

Ultimo aggiornamento

5 Novembre 2017, 14:13