22 Aprile 2016
Riforma del Catasto pronta a ripartire per determinare le nuove rendite
La riforma del Catasto è pronta a ripartire: per il Governo resta una delle priorità. Entro il 2018 la revisione degli estimi senza aumentare le tasse
Il Governo prevede di attuare la riforma del catasto entro il 2018. Lo si apprende dal Programma nazionale di riforma (Pnr 2016) del Documento di economia e finanza (Def) adottato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi: “La revisione dei valori catastali sarà oggetto di interventi più generali e organici previo allineamento delle basi dati necessari per valutare accuratamente gli effetti di gettito e distributivi sui contribuenti”.
Riforma del catasto, la vecchia delega
Ricordiamo che la riforma del catasto era già stata inserita nella legge delega di riforma fiscale (legge 23/2014) che prevedeva che entro settembre 2015 il Governo avrebbe dovuto adottare i decreti di riforma previsti.
In particolare, la delega prevedeva:
- nuove categorie catastali dei gruppo O (unità ordinarie) ed S (speciali)
- determinazione del valore degli immobili mediante la superficie e non più i vani
- attribuzione ad ogni unità immobiliare di una rendita e un valore patrimoniale stimati in base alle reali caratteristiche dell’immobile e alla zona di appartenenza
- coinvolgimento dei Comuni
- uso di funzioni statistiche per determinare il valore patrimoniale delle unità immobiliari a destinazione ordinaria (case, negozi, uffici, box auto, magazzini etc.) e stima diretta per le unità a destinazione speciale (edifici produttivi, ospedali, cinema, centrali etc.)
Riforma del catasto, Def 2016
L’obiettivo è quello di allineare i valori catastali ai valori di mercato. Infatti, nella generalità dei casi, il valore catastale non è direttamente proporzionale al valore di mercato e fin troppo spesso si verificano sperequazioni fiscali (le imposte sugli immobili hanno come base il valore catastale).
Il valore degli immobili, infatti, cambia notevolmente in una stessa città spostandosi anche solo di pochi metri e le rendite ad oggi in vigore non sono sempre in grado di cogliere queste differenze. Dunque, al fine di ottenere una perequazione impositiva, la nuova riforma del Catasto dovrà prevedere algoritmi di calcolo che consentiranno di ottenere rendite catastali più aderenti alla realtà, il tutto a invarianza di gettito fiscale su base comunale.
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