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STOP plastica, direttiva UE contro l’usa e getta

Addio a cotton fioc, posate, piatti e cannucce di plastica monouso: ecco le misure presentate dalla Commissione europea nell’ambito della strategia per ridurre l’inquinamento da plastica La plastica ci sta letteralmente sommergendo e sta avvelenando ecosistemi terrestri e marini.

Data:
1 Giugno 2018

Addio a cotton fioc, posate, piatti e cannucce di plastica monouso: ecco le misure presentate dalla Commissione europea nell’ambito della strategia per ridurre l’inquinamento da plastica

La plastica ci sta letteralmente sommergendo e sta avvelenando ecosistemi terrestri e marini.

Plastic vortex, Marine litter… ogni anno negli oceani del pianeta si riversano otto milioni di tonnellate di plastica, con conseguenze nefaste su tutta la catena alimentare.

Per contrastare questa catastrofe ambientale sono necessari interventi radicali e condivisi: in questa direzione prova ad andare l’Unione europea, che ha da poco diffuso la bozza della direttiva sulla riduzione dell’inquinamento da plastica.

La direttiva, che passa ora al vaglio del Parlamento europeo e dal Consiglio, contiene nuove norme di portata unionale per i 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le spiagge e i mari d’Europa e per gli attrezzi da pesca perduti e abbandonati.

Il bando dovrebbe essere confermato dall’Europarlamento e dai governi entro le prossime elezioni europee in calendario nel maggio 2019.

Contenuti della direttiva UE

  • divieto di commercializzare determinati prodotti di plastica
  • obiettivi di riduzione del consumo
  • prescrizioni di etichettatura
  • obblighi per i produttori
  • obiettivi di raccolta
  • misure di sensibilizzazione

La Commissione europea decide quindi di vietare alcuni oggetti di ampia diffusione di cui esistono “alternative facilmente disponibili” e che costituiscono il 70 per cento di tutti i rifiuti marini. Tra questi ci sono piatti e posate usa e getta, cannucce, bastoncini per mescolare cocktail, cotton fioc e i bastoncini dei palloncini; i contenitori monouso in plastica per bevande saranno invece immessi sul mercato solo se tappi e coperchi restano attaccati alla bottiglia.

Altri prodotti dovranno avere un’etichetta chiara e standardizzata che indica come devono essere smaltiti, il loro impatto negativo sull’ambiente e la presenza di plastica (responsabilizzando così i consumatori). Questa prescrizione si applica agli assorbenti igienici, alle salviette umidificate e ai palloncini.

Chi inquina paga: i produttori dovranno contribuire a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti, come pure i costi delle misure di sensibilizzazione per i seguenti prodotti: contenitori per alimenti, pacchetti e involucri (ad esempio, per patatine e dolciumi), contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (come i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero. Sono anche previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti.

Gli Stati membri sarebbero inoltre obbligati a “ottenere una riduzione significativa” del consumo di tali prodotti: entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande, ad esempio, introducendo sistemi di cauzione-deposito.

Inoltre essi dovranno sensibilizzare i consumatori all’incidenza negativa della dispersione nell’ambiente dei prodotti e degli attrezzi da pesca in plastica, ai sistemi di riutilizzo disponibili e alle migliori prassi di gestione dei rifiuti per questi prodotti.

L’adozione della direttiva comporterà numerosi benefici sia ambientali che economici.

Le nuove misure, ad esempio, eviteranno l’equivalente di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera, preverranno danni ambientali quantificabili fino al 2030 in 22 miliardi di euro e consentiranno ai consumatori di risparmiare circa 6,5 miliardi di euro.

Ultimo aggiornamento

1 Giugno 2018, 07:24