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Agevolazione prima casa: le regole valide per le successioni

Agevolazione prima casa: le Entrate chiariscono quando il contribuente ha diritto alle agevolazioni relative alle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa Un’erede testamentaria possedeva, in comproprietà col defunto marito, 3 abitazioni in regime di comunione legale di beni.

Data:
28 Ottobre 2017

Agevolazione prima casa: le Entrate chiariscono quando il contribuente ha diritto alle agevolazioni relative alle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa

Un’erede testamentaria possedeva, in comproprietà col defunto marito, 3 abitazioni in regime di comunione legale di beni.

Per effetto della successione, le quote dei predetti immobili appartenenti al coniuge sono devolute alla signora istante, quale unica erede.

L’interpellante chiede all’Agenzia delle Entrate di conoscere se possa fruire delle agevolazioni prima casa, ai sensi dell’articolo 69, comma 3, della legge 21 novembre 2000, n. 342 – consistenti nell’applicazione in misura fissa delle imposte ipotecaria e catastale – per le quote di uno degli immobili caduti in successione. L’erede precisa, al riguardo, di non aver mai fruito delle agevolazioni prima casa.

Agevolazione prima casa

Ai sensi dell’art. 1, nota II-bis del dpr 131/1986, per poter fruire dell’agevolazione prima casa è condizione necessaria:

  1. avere la residenza nel territorio del comune ove è ubicato l’immobile da acquistare o di volerla stabilire entro 18 mesi dall’acquisto
  2. non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile da acquistare
  3. non essere titolare, neppure per quote, anche in regime di comunione legale su tutto il territorio nazionale dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altra casa di abitazione acquistata dallo stesso soggetto o dal coniuge con le agevolazioni

Il parere delle Entrate

Ricordiamo che per effetto della morte del de cuius, il regime di comunione legale dei beni (punto 2 vedi sopra) viene meno e, dunque, la contribuente si trova nelle condizioni di poter dichiarare di non essere titolare in comunione con il coniuge di diritti sui predetti immobili.

L’erede deve rendere una dichiarazione, volta a stabilire la tassazione da applicare proprio al trasferimento mortis causa, che non deve tenere conto di quei beni o quote degli stessi che per effetto della successione vengono acquistati.

Pertanto secondo l’Agenzia delle Entrate la contribuente istante potrà invocare, in sede di successione, l’agevolazione prima casa, prevista dall’art. 69, comma 3, della legge n. 342 del 2000, consistente nell’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa.

Si precisa che l’agevolazione può essere richiesta solo per l’acquisto delle quote di uno dei tre immobili trasferiti per successione.

 

Ultimo aggiornamento

28 Ottobre 2017, 10:18