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28 Gennaio 2016

Riforma PA, conferenza dei servizi semplificata e silenzio assenso

Riforma PA: arrivano tante semplificazioni, tra cui conferenza dei servizi semplificata e silenzio assenso per le opere soggette a Via
La conferenza di servizi è un istituto introdotto dalla legge 241/1990 per semplificare l’acquisizione da parte della PA di autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nulla-osta mediante convocazione di apposite riunioni collegiali.
Nelle intenzioni del legislatore la conferenza dei servizi rappresenta un istituto di semplificazione e coordinamento, finalizzato ad aggregare una pluralità di interessi coinvolti. Lo scopo per cui nasce la conferenza dei servizi, quindi, è proprio quello di velocizzare e semplificare alcune procedure, ma il risultato ottenuto con il tempo è stato esattamente l’opposto!
Le conferenze dei servizi, infatti, sono spesso la sede ideale per bloccare i progetti: assenze, veti, ritardi, possono addirittura annullare le decisioni già assunte.
Il Consiglio dei Ministri ha appena dato l’ok preliminare a 11 decreti legislativi attuativi della legge di riforma della Pubblica amministrazione (legge n. 124 del 7 agosto 2015); tra gli interventi principali è previsto proprio il riordino della Conferenza dei servizi, con grosse semplificazioni.
Conferenza dei servizi: basta con i ritardi interminabili
Il pacchetto semplificazioni approvato dal Governo punta ad abbattere i tempi attraverso l’attivazione della Conferenza semplificata, che non prevede riunioni fisiche ma solo l’invio di documenti e informazioni per via telematica.
Viene definita inoltre la Conferenza simultanea con riunione (anche telematica) che si svolge solo per i procedimenti più complicati.
Le riunioni tra le varie amministrazioni per autorizzare alcuni tipi di interventi dovranno svolgersi in tempi certi, privilegiando lo scambio di informazioni e documenti via e-mail.
La conferenza deve essere indetta entro 5 giorni dalla ricezione della domanda e deve concludersi in tempi certi. Ai partecipanti vengono assegnati 60 giorni per fornire il proprio parere. Il termine sale a 90 giorni per gli enti di tutela ambientale, paesaggistica o culturale.
Infine, sono previsti 5 giorni per concludere con una decisione positiva o negativa, basata sulle posizioni prevalenti.
In mancanza di pronuncia nei termini stabiliti, si configura il silenzio assenso incondizionato.
Semplificazioni per opere soggette a Via
Ulteriori semplificazioni previste anche per i progetti soggetti a Via (Valutazione di impatto ambientale).
In questi casi si procederà con una sola conferenza di servizi simultanea, ma la maggiore novità è che, anche per le opere sottoposte a Via, si applicherà il silenzio-assenso.

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